domenica, settembre 24, 2006

Caso Magri: la tristezza dei Viadanesi

Notti di sudore (su una barca in mezzo al mare), per i tifosi del CSI. Non quello di Grissom, beninteso, ma ancora una volta quello del campanile della via rana, orologio i cui rintocchi rischiano di non essere più uditi dai padiglioni dell’ormai celebratissimo Magri. La barca a cui mi riferisco, rimaneggiando alcuni celebri versi della canzone sacra viadanese, è quella in cui si trovano tifosi e dirigenti, barca il cui timone è ancora sprovvisto di un capitano. Il passaggio di responsabilità sulla decisione più delicata dell’ultimo ventennio calcistico calvino non fa che alimentare i dubbi e le paure dei tifosi di Alessandro.
Sotto una flebile e velata pioggia passeggio sui prati del “campo bello” ma il cielo non sembra intenzionato ad aprirsi, come volesse essere una metafora irriverente circa quello che è a tutti gli effetti “il caso Magri”. Il signor Manenti, spegne i locali caldaie e sistema le ultime cose negli spogliatoi; il suo viso è stanco, privo di ogni speranza. Chiedo cosa c’è che non va. Mi risponde che “Lui”, anche oggi, non si è visto. Ribatto che forse è per il maltempo, ma lui sorride. Lo sa. Per lui non c’è più motivo di restare. Sa bene che la fine del sogno potrebbe essere vicina. Un sogno cominciato quasi per celia, ma andato sempre più concretizzandosi, alimentato da forse poco attendibili voci di corridoio. Fatto sta che Alessandro tace da diverse settimane. E di un portavoce nemmeno l’ombra.
Alle 22.04 di giovedì 23 febbraio, il volo AM23144 ha poggiato i carrelli sulla pista umida del Gabriele D’Annunzio di Montichiari. Il Dott. Norris è stato trasferito poche ore più tardi presso l’Hotel Primavera (ora Olimpo)di Viadana, nell’attico riservatogli nonostante la ristrutturazione conclusasi proprio oggi, cui seguirà l’inaugurazione ufficiale questa sera. Chuck Norris è quindi ufficialmente a Viadana dove ha detto che si tratterrà <>. Alle altre domande ha risposto in codice Morse, alternando calci rotanti e ginocchiate nei denti ai giornalisti (rispettivamente punto e linea).
Dalla FIGA si attendono grandi cose, e tutti ce lo auguriamo. Ma sarà veramente in grado di lavorare di concerto con i procuratori del S. Michele? Lo chiediamo al Presidente, il Dott. Frattini: <>. Ed effettivamente i nomi che aleggiano nell’aria fanno veramente sperare bene: Don Arturo Balduzzi sembra già in trattativa per tornare all’ombra dell’oratorio che lui fece costruire (chiaccheratissimi gli accordi con l’artigianato locale in sede di bando di appalto dei lavori, celanti, secondo alcuni inquirenti della magistratura, grossi traffici di fagioli borlotti e ferraglia da riciclo); altro nome è quello di Toquinho, celebre della canzone latina, mai stato a Viadana, ma al centro del caso Ceretti dell’altr’anno, in cui il “Roberto Viadanese” per un madornale errore di omonimia stava per passare a calcare i campi del Benfica.
La gente però non se la sente, no, non se la sente di affezionarsi ancora ad una speranza, a un sogno. E’ stanca di rincorrere un mito che è destinato a divenire leggenda.
Ancora una volta un carnevale bagnato. Ancora una volta un contratto sfortunato.