Campioni - il sogno
Un breve stralcio della vita dei calciatori viadanesi alle prese con gli allenamenti. Il tutto raccontato dal Gola, che forse da ieri sera ha meno cose da offrire al proprio pubblico...
Nonostante le avverse condizioni meteorologiche, gli irriducibili giocatori viadanesi non hanno rinunciato al classico allenamento del Lunedì, accorciato di qualche minuto per permettere ai nostri di seguire la sfida scudetto Milan-Napoli. Contentissimo soprattutto il bomber Magri :”Per una volta mangerò le polpette appena fatte e non riscaldate”. Tutto bene quel che finisce bene, insomma. Se non fosse che al termine dell’allenamento si è verificato uno spiacevole inconveniente sotto le docce (e figurati se sotto le docce non succede qualcosa…). Quando capitan Varini era già insaponato e l’Archetti si districava con il tubo di gomma, qualcuno ha notato il fantasista Paganini piegato sul lavandino e stranamente indaffarato. Subito tutti si sono preoccupati di nascondere i rispettivi bagnoschiuma, perché, si sa, quella è la tipica posizione di chi non si porta lo shampo e ruba quello degli altri. Pochi attimi e ci si rende conto che il buon Paganini non ha nulla in mano. Uno sguardo veloce e si capisce che quella strana posizione ricurva non si giustifica nemmeno col tentativo di raccogliere una saponetta: il buon Magri è infatti andato a casa senza farsi la doccia (ma di questa storia parleremo un’altra volta). Solo a questo punto ci si accorge del sangue che scende copioso dal naso scultoreo del più brasiliano dei giocatori della bassa, il quale inutilmente tenta di fermarlo. Dopo diversi minuti di inutili tentativi, il clima si fa teso. E’ a questo punto che fa ingresso nel reparto docce il Cama, avvolto nel suo accappatoio bianco di lino e indossato come come si indossa uno smoking ad una serata di scambio di coppie. Sospiro di sollievo tra i nostri: in ambito medico il Cama è infatti quello che la sa più lunga perfino del dottor House. Richiesto di intervenire, Smoking Bianco Kamà, fresco di laurea medica, gela tutti :”No ragazzi, non fatemi guardare..il sangue mi fa impressione!”. Dichiarazione inaspettata la sua. Ed infatti Smoking Bianco Kamà si affretta a chiarire di essersi laureato a Napoli per corrispondenza e che i corpi per fare pratica gli arrivavano a casa ormai secchi e senza più una goccia di sangue. Chiarito questo, il povero Paganini era quasi dissanguato. E qui, ancora una volta, è uscito il forte legame che intercorre tra i giocatori del CSI. Tutti si sono prodigati per trovare una soluzione: chi suggeriva di alzare la testa all’indietro, chi di bagnarsi la fronte, chi di infilarsi il tubo dell’acqua nel naso per contrastare l’uscita di sangue, chi di assumere la posizione del kamasutra denominata “il buon pastorello” (anche questa comprendente il tubo dell’acqua…). Finchè il buon Nino, che fino ad allora si era abbastanza estraniato dalla situazione, impegnato ad ungersi con un sapone di cui tutt’ora è sconosciuta la composizione, se ne esce con una domanda quantomeno discutibile :”Paga, ma non hai una sacca di sangue per farti una trasfusione? Mi raccomando, però, deve avere almeno venticinque giorni…”. Che dire? Un vero e proprio colpo di genio. Peccato che, pochi minuti dopo, il naso del buon Paga abbia smesso di sanguinare e la famosa sacca è stata nuovamente riposta nel frigobar dello spogliatoio, tra una mozzarella scaduta e due peperoni ripieni.
Nonostante le avverse condizioni meteorologiche, gli irriducibili giocatori viadanesi non hanno rinunciato al classico allenamento del Lunedì, accorciato di qualche minuto per permettere ai nostri di seguire la sfida scudetto Milan-Napoli. Contentissimo soprattutto il bomber Magri :”Per una volta mangerò le polpette appena fatte e non riscaldate”. Tutto bene quel che finisce bene, insomma. Se non fosse che al termine dell’allenamento si è verificato uno spiacevole inconveniente sotto le docce (e figurati se sotto le docce non succede qualcosa…). Quando capitan Varini era già insaponato e l’Archetti si districava con il tubo di gomma, qualcuno ha notato il fantasista Paganini piegato sul lavandino e stranamente indaffarato. Subito tutti si sono preoccupati di nascondere i rispettivi bagnoschiuma, perché, si sa, quella è la tipica posizione di chi non si porta lo shampo e ruba quello degli altri. Pochi attimi e ci si rende conto che il buon Paganini non ha nulla in mano. Uno sguardo veloce e si capisce che quella strana posizione ricurva non si giustifica nemmeno col tentativo di raccogliere una saponetta: il buon Magri è infatti andato a casa senza farsi la doccia (ma di questa storia parleremo un’altra volta). Solo a questo punto ci si accorge del sangue che scende copioso dal naso scultoreo del più brasiliano dei giocatori della bassa, il quale inutilmente tenta di fermarlo. Dopo diversi minuti di inutili tentativi, il clima si fa teso. E’ a questo punto che fa ingresso nel reparto docce il Cama, avvolto nel suo accappatoio bianco di lino e indossato come come si indossa uno smoking ad una serata di scambio di coppie. Sospiro di sollievo tra i nostri: in ambito medico il Cama è infatti quello che la sa più lunga perfino del dottor House. Richiesto di intervenire, Smoking Bianco Kamà, fresco di laurea medica, gela tutti :”No ragazzi, non fatemi guardare..il sangue mi fa impressione!”. Dichiarazione inaspettata la sua. Ed infatti Smoking Bianco Kamà si affretta a chiarire di essersi laureato a Napoli per corrispondenza e che i corpi per fare pratica gli arrivavano a casa ormai secchi e senza più una goccia di sangue. Chiarito questo, il povero Paganini era quasi dissanguato. E qui, ancora una volta, è uscito il forte legame che intercorre tra i giocatori del CSI. Tutti si sono prodigati per trovare una soluzione: chi suggeriva di alzare la testa all’indietro, chi di bagnarsi la fronte, chi di infilarsi il tubo dell’acqua nel naso per contrastare l’uscita di sangue, chi di assumere la posizione del kamasutra denominata “il buon pastorello” (anche questa comprendente il tubo dell’acqua…). Finchè il buon Nino, che fino ad allora si era abbastanza estraniato dalla situazione, impegnato ad ungersi con un sapone di cui tutt’ora è sconosciuta la composizione, se ne esce con una domanda quantomeno discutibile :”Paga, ma non hai una sacca di sangue per farti una trasfusione? Mi raccomando, però, deve avere almeno venticinque giorni…”. Che dire? Un vero e proprio colpo di genio. Peccato che, pochi minuti dopo, il naso del buon Paga abbia smesso di sanguinare e la famosa sacca è stata nuovamente riposta nel frigobar dello spogliatoio, tra una mozzarella scaduta e due peperoni ripieni.
6 Comments:
non è che bruciando l'erba del vicino la tua diventi più verde...nè Gresko?!!
Alberto come controfigura di Ciccio Graziani è perfetto!
si, e Maggi è Gullo!Ahahahaha
Entrataccia signor Magri...ma sulla persona sbagliata..
entrataccia mia? su di chi? non rimembro
mi riferisco all'introduzione dell'ultimo pezzo del gola...
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